Il 9 febbraio è la “Giornata nazionale degli stati vegetativi”. Un importante ruolo degli OSS è curare i pazienti immobilizzati a letto
La “Giornata nazionale degli stati vegetativi“, che si celebra ogni 9 febbraio, è stata istituita con Direttiva del Consiglio dei Ministri, in data 26\11\2010, su proposta del Ministero della Salute. Questa giornata è dedicata a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni e le necessità di tutti i pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza. Una disabilità che coinvolge “oltre al malato, in maniera assai rilevante, i familiari”. In questo ambito, qual è il ruolo dell’OSS (Operatore Socio Sanitario) nella cura dei pazienti allettati?
L’OSS e la cura ai pazienti allettati
Al di là della patologia che costringe all’immobilità, l’apporto dell’OSS è necessario per prevenire cadute, riscontrare eventuali lesioni, assistere nell’alimentazione e mobilizzare correttamente il paziente. Tutte azioni da prendere in sinergia con gli infermieri, responsabili in ultima istanza dell’operato dell’Operatore Socio Sanitario.
Tutte le azioni sono importanti per il benessere del paziente. E’ auspicabile realizzare, per esempio, un Piano delle Posizioni, per poter avere un quadro completo delle diverse posizioni che deve assumere un paziente allettato durante la giornata. Il tempo nel restare seduto in poltrona o sulla sedia a rotelle, oppure adottare una postura prona piuttosto che supino-laterale o supina e deve essere programmata minuziosamente al fine di scongiurare disagi e lesioni (come le piaghe da decubito)
I letti devono essere curati giornalmente perché la loro pulizia e il loro corretto posizionamento influiscono profondamente sulla salute del malato. Un altro compito che spetta all’OSS è quello di ascoltare il malato, comprendere i suoi eventuali disagi, per poi riportarli al personale medico.
Per offrire al paziente le cure adeguate, non può e non deve essere tralasciato l’aspetto psicologico .