Novità sul FNC (Fondo Nuove Competenze) sono state presente nel decreto promulgato il 22 settembre 2022

Il decreto emanato giovedì 22 settembre 2022 dal Ministero del Lavoro, in concerto con il Ministero dell’Economia, stanzia 1 miliardo di euro per il rifinanziamento del Fondo Nuove Competenze, una misura che ha lo scopo di contrastare la crisi economica provocata dal Coronavirus, aggravata in questi mesi dal conflitto scoppiato in Ucraina

Il documento ha anticipato la pubblicazione dell’avviso grazie al quale potranno candidarsi le aziende interessate all’ottenimento del contributo.

Il FNC è stato introdotto in Italia durante il secondo Governo Conte, nel 2020, ed è finanziata dall’Associazione Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) e dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). La misura è cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo (FSE). 

L’importanza della formazione dei dipendenti per rimanere competitivi

Un miliardo di euro per aiutare le imprese nella realizzazione di percorsi formativi per i lavoratori. Permettere ai propri dipendenti l’acquisizione di particolari skills, consente alle aziende di rimanere competitive in un mercato, globale, sempre più competitivo. 

La formazione professionale, che deve avvenire esclusivamente durante l’orario di lavoro, è rimborsabile fino al 100% per quanto concerne i contributi assistenziali e previdenziali; fino al 60%, invece, per quanto riguarda la retribuzione oraria delle ore destinate alla formazione. Il versamento della cifra totale avverrà direttamente sul conto corrente dell’azienda coinvolta.

Le novità concernenti il Fondo Nuove Competenze

Il rifinanziamento vuole orientare la formazione dei lavoratori sull’acquisizione di competenze digitali e green, così da conseguire gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

I fondi interprofessionali costituiscono il canale privilegiato di accesso al FNC: la società che ha presentato istanza di accesso al Fondo Nuovo Competenze non potrà essere il soggetto erogatore della formazione.

Tra le 40 e le 200 ore

Il decreto prevede un minimo di 40 e un massimo di 200 ore per formazione da erogare a singolo dipendente. Il contributo massimo concesso, per ciascuna istanza richiesta, non può superare i 10 milioni di euro.

Il datore di lavoro può richiedere un’anticipazione, nel limite del 40% del contributo concesso, dietro presentazione di una polizza fideiussoria assicurativa o una fideiussione bancaria.

Rimodulazione dell’orario di lavoro

Come stabilito dal primo articolo, secondo comma del nuovo decreto, le aziende che vogliono partecipare al Fondo hanno l’obbligo di sottoscrivere con i sindacati, entro il 31 dicembre, intese specifiche riguardanti le rimodulazioni dell’orario di lavoro finalizzate a specifici percorsi formativi dei dipendenti.

È prevista, infatti, una premialità per chi decide di intraprendere una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Nel caso di accordi che prevedano, oltre alla rimodulazione dell’orario finalizzata a percorsi formativi, anche una riduzione strutturale dell’orario di lavoro a parità di retribuzione complessiva, la quota di retribuzione finanziata dal FNC sarà del 100%.

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