Grazie ad alcuni, semplici, accorgimenti l’OPI (Operatore per l’Infanzia) potrà svolgere al meglio la sua professione
La figura professionale dell’Operatore per l’Infanzia svolge un’attività molto delicata, essendo a stretto contatto con i più piccoli e con il loro mondo.
È evidente, pertanto, che l’OPI debba adottare tutta una serie di capacità, senza le quali diventa quasi impossibile interagire con i bambini.
Come diventare Operatore per l’Infanzia?
Per poter svolgere la professione di OPI è necessario aver conseguito la Qualifica Professionale di “Educatore dell’Infanzia”, dopo aver frequentato un corso di formazione professionale riconosciuto a livello regionale.
In Campania, ad esempio è possibile seguire i corsi di ARES (Associazione Ricerca e Sviluppo).
Altre informazioni sul corso OPI
Per poter partecipare al corso è necessario essere in possesso del Diploma di Scuola Secondaria di II Grado.
La durata del corso è di 600 ore, suddivise tra teoria e pratica.
Osservare gli altri
L’Operatore per l’Infanzia deve imparare a riconoscere e comprendere i bisogni dei più piccoli, per poterli aiutare a crescere in maniera sana e corretta.
Essere sensibili ed empatici è fondamentale in questo lavoro.
I bambini esprimono le loro emozioni e i loro bisogni utilizzando tutto il loro corpo e, pertanto, essere in possesso di una spiccata attitudine all’osservazione, può risultare l’elemento chiave per comprenderli al meglio.
Saper ascoltare
Oltre a saper osservare è necessario saper ascoltare. Molto spesso, infatti, l’educatore professionale ascoltando attivamente gli altri comprenderà già quali sono le soluzioni ai problemi che gli si presentano giornalmente.
Agevolare la socializzazione
Stimolare la socializzazione dei bambini rappresenta uno dei compiti fondamentali dell’OPI. Questo importante compito si può realizzare tramite l’analisi, l’organizzazione e l’esecuzione di attività ricreative e ludiche che assicurino la socialità, la conoscenza e l’inclusione.